Un’infanzia passata tra campi di grano e sacchi di farina. Immerso in un’azienda familiare dove ogni membro ha un compito preciso: zia Tanella sarta di famiglia, zia Maria fornaia imprenditrice, mamma Lina biologa, papà Angelo maestro scrittore. Poi nonno Michele ed il suo orto giardino, dedito anche alla produzione casearia. Nonna Caterina che ha trasmesso la cultura delle erbe spontanee.
Antonio Cera nasce a San Marco in Lamis nel 1979, in provincia di Foggia nel cuore del parco nazionale del Gargano: gemma verde della Puglia. Si sposta a Milano, si laurea alla Bocconi in Economia e nel 2007 decide di tornare in Puglia.
Dare valore al forno di famiglia, che vanta un secolo di storia, diventa il suo impegno quotidiano. Il forno Sammarco si trasforma nell’attrattore di un concetto di valorizzazione del territorio che passa attraverso i sapori e la salute.
Il celebre Panterrone, caratterizzato dalle olive, nasce fra il 2011 e il 2013 dopo un ampio studio sui lievitati. Il primo panettone d’Italia di grano arso il forno Sammarco lo produce nel 2014. Un’altra innovazione, ideata da Antonio Cera, arriva nel 2016: disegnare pane per la ristorazione, un pane diverso per ogni chef accompagnato da versi.
Il resto è una valanga di sapori, provocazioni, studi approfonditi su materia prima e tecnica con prodotti d’autore come le Dita (taralli distesi), il Piccione (è il racconto di un viaggio) che affianca il Panterrone (il Panettone che parla delle terre del Sud) e F’Orma (il pane).
Che significa tutto questo fermento nella Daunia, culla dei grani pugliesi? Il progetto forno Sammarco diventa, nel 2014, caso di studio del Master in Business Admnistration sul food & wine alla Business School di Bologna. In lievitazione c’è il Manifesto Futurista del Pane e l’evento nazionale del Pane a San Marco in Lamis (FG) dal 17 al 19 giugno 2017.